La Riforma Gelmini e i Distretti industriali
Su questo tema si sono confrontate le voci della scuola, della pubblica amministrazione e dell'imprenditoria di settore in un convegno promosso dalla Provincia di Pordenone e dall'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Brugnera (Pordenone), al quale la Regione era rappresentata dall'assessore all'Istruzione Roberto Molinaro.
Gli istituti tecnici e professionali, con l'avvio della Riforma della Scuola secondaria,
attraversano una fase di transizione ricca di attese ma anche di incertezze. Sono ancora da
definire alcuni fondamentali passaggi per consentire a questi istituti, nella loro autonomia, di
adeguare pienamente l'offerta formativa alle esigenze del territorio. La questione è tanto più
sentita laddove questo tipo di formazione avviene - come nel caso del Friuli Occidentale - dove il
territorio vede la presenza di un tessuto produttivo ricco e diffuso: nel Pordenonese sono tre i
Distretti industriali esistenti e l'Istituto di Brugnera si trova a operare in una zona a cavallo
di due Regioni nelle quali il Distretto del Mobile è il più forte in Italia e dove i diplomati
trovano subito occupazione nelle aziende locali.
Nel suo intervento, Molinaro ha messo in evidenza il ruolo della Regione alla luce della
Riforma Gelmini affermando che uno degli elementi di fondo della riforma stessa è la forte
connessione con il territorio per cui la Scuola dovrà ragionare come le imprese: se queste si
riconoscono nei Distretti, la scuola dovrà farlo nei poli aggreganti per l'intera filiera, dalla
qualificazione professionale al diploma alla formazione post-diploma. Servono risposte e sistemi
formativi flessibili per restare sul mercato.