Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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21.03.2011

La Riforma Gelmini e i Distretti industriali

Su questo tema si sono confrontate le voci della scuola, della pubblica amministrazione e dell'imprenditoria di settore in un convegno promosso dalla Provincia di Pordenone e dall'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Brugnera (Pordenone), al quale la Regione era rappresentata dall'assessore all'Istruzione Roberto Molinaro.

Gli istituti tecnici e professionali, con l'avvio della Riforma della Scuola secondaria, attraversano una fase di transizione ricca di attese ma anche di incertezze. Sono ancora da definire alcuni fondamentali passaggi per consentire a questi istituti, nella loro autonomia, di adeguare pienamente l'offerta formativa alle esigenze del territorio. La questione è tanto più sentita laddove questo tipo di formazione avviene - come nel caso del Friuli Occidentale - dove il territorio vede la presenza di un tessuto produttivo ricco e diffuso: nel Pordenonese sono tre i Distretti industriali esistenti e l'Istituto di Brugnera si trova a operare in una zona a cavallo di due Regioni nelle quali il Distretto del Mobile è il più forte in Italia e dove i diplomati trovano subito occupazione nelle aziende locali.
Nel suo intervento, Molinaro ha messo in evidenza il ruolo della Regione alla luce della Riforma Gelmini affermando che uno degli elementi di fondo della riforma stessa è la forte connessione con il territorio per cui la Scuola dovrà ragionare come le imprese: se queste si riconoscono nei Distretti, la scuola dovrà farlo nei poli aggreganti per l'intera filiera, dalla qualificazione professionale al diploma alla formazione post-diploma. Servono risposte e sistemi formativi flessibili per restare sul mercato.